Inauguriamo la seconda rubrica #Roadto: dopo la Champions League, seguiremo insieme ogni cinque giornate di Serie A l’evoluzione del campionato italiano fino ad arrivare alla vittoria finale di questa 84esima edizione (a girone unico). Gli inizi di stagione vanno sempre presi con le pinze, ma è anche vero che cinque partite costituiscono un buon punto di partenza per le considerazioni del caso.
Partiamo dalla squadra che ha disputato il peggior precampionato e che più ha cambiato il suo organico nel corso del mercato estivo: l’Inter. Visti i risultati poco promettenti delle amichevoli estive tra cui la doppia sconfitta con il Milan (prima in Asia e poi nel Trofeo Tim), fuori dalla Pinetina campeggiava il cartello immaginario di “lavori in corso” così come in Corso Vittorio Emanuele, sede dell’Fc Internazionale dove il ds Ausilio e ormai l’ex dg Fassone, si accingevano a soddisfare i capricci del Mancio. 9 acquisti richiesti, 10 quelli effettivamente tesserati (considerando anche la firma dello svincolato Biabiany). L’esordio alla prima giornata porta una vittoria contro l’Atalanta (1-0) last minute al 93′ siglata da Jovetic, il quale si ripete con una doppietta anche a Modena contro il Carpi (2-1) prima della sosta delle nazionali. Chiusa la parentesi qualificazioni europee, amichevoli, tornei di calcetto vari, si rientra con il tanto atteso derby di Milano: le due milanesi si affrontano ad armi pari, ma la spuntano i nerazzurri con un’invenzione del colombiano Guarin nella ripresa (1-0). 3 vittorie nelle prime 3 giornate sembravano già un ottimo traguardo, ma non è finita qui: in tre giorni, complice il turno infrasettimanale, la Beneamata guadagna altri due successi per 1-0 contro le due veronesi (Chievo ed Hellas) piazzandosi, per ora, nettamente al comando della classifica con la migliore difesa del torneo (solo 1 gol in 5 match), peccato per i pochi gol segnati, ma arriveranno anche quelli. Domenica arriva la Fiorentina, arriverà la sesta vittoria consecutiva o si arresterà la marcia nerazzurra? Parola al campo, nel frattempo sottolineiamo le ottime prestazioni di Medel come centrale difensivo visti gli acciacchi vari di Miranda e Murillo ed alla situazione di “quasi” separato in casa da parte di Ranocchia, e di Felipe Melo vero e proprio lottatore.
Secondo posto a sorpresa proprio per i viola del neo tecnico Paulo Sousa, ex mister del Basilea. I toscani si dimostrano subito un avversario da non sottovalutare quando alla prima giornata sconfiggono 2-0 il Milan in casa. Dopo l’imbarcata contro il Torino (sconfitta per 3-1 dopo il vantaggio di Marcos Alonso) sono arrivate 3 vittorie consecutive per un totale di 12 punti, a meno tre dall’Inter. Per questo motivo la sfida di domenica regalerà emozioni ed è assolutamente da non perdere. Benissimo Babacar e Kalinic, da valutare quanto sarà decisivo Giuseppe Rossi.
Passiamo al terzo posto dove troviamo clamorosamente uno scoppiettante Sassuolo. I neroverdi partono subito forte in casa battendo il Napoli (2-1) e il Bologna in trasfera (1-0). Poi il rocambolesco 2-2 con l’Atalanta prima dell’importantissimo pari con la Roma ancora per 2-2 e la vittoria a Palermo per 1-0 di ieri sera. Di Francesco può ritenersi più che soddisfatto per questo spettacolare inizio dove l’intero reparto degli attaccanti si sta dimostrando all’altezza di questo campionato. C’era un po’ di preoccupazione per la partenza di Zaza e l’infortunio ad inizio campionato di Berardi, ma Floro Flores, Floccari, Politano, Falcinelli ed il grande acquisto Defrel non hanno fatto sentire la loro mancanza. Magnanelli e Duncan a centrocampo si stanno comportando benissimo: assieme alla capolista, il Sassuolo è l’unica squadra ancora imbattuta in questa stagione.
Chiusa la top three di vertice, troviamo 3 squadre a 10 punti: un fantasmagorico Chievo, un solido Torino ed una Sampdoria schiacciasassi. Sì, perchè i clivensi non potevano partire meglio di così con 3 vittorie (tra cui il 4-0 alla Lazio), il pareggio 1-1 con la Juve e la sola sconfitta contro l’Inter. Il Toro ha dimostrato di voler puntare almeno all’Europa League grazie ai primi botti di Baselli e Quagliarella, mentre la Samp ha fatto capire che i sacrifici sostenuti per trattenere Eder (capocannoniere con 6 reti) e Soriano non sono stati compiuti invano: miglior attacco ed eliminazione con il Vojvodina lasciata definitivamente alle spalle grazie anche alle importanti risposte ottenute nel successo contro la Roma di ieri. Zenga confermatissimo.
Al settimo posto spicca il Milan a braccetto con la Lazio: Sinisa Mihajlovic ce la sta mettendo tutta per portare di nuovo in alto il diavolo, peccato per le sconfitte del derby e contro la Fiorentina, ma le ultime due vittorie consecutive stanno dando morale ad una squadra che vuole tornare dove deve stare. Positivo il recupero di Balotelli con gol, ma la mentalità deve fare un salto in avanti altrimenti si rischiano bruschi cali di concentrazione come contro l’Udinese. Bacca fenomeno. La Lazio invece deve lavorare sulla difesa (la peggiore finora con il Carpi con 10 reti subite) dopo le disastrose trasferte con Chievo (4-0) e Napoli (5-0). Felipe Anderson si sta accendendo piano piano, la rete di Djordjevic è un ottimo auspicio dopo il grande infortunio della passata stagione.
Al nono posto troviamo la Roma a otto punti, seguita dal Palermo a 7. Entrambe le squadre hanno perso l’ultima partita e soprattutto i giallorossi sono chiamati a lottare per lo scudetto visto il mercato estivo e la vittoria alla seconda giornata contro la Juventus. Attenzione a perdere troppi punti per strada con i pareggi (quest’anno sono già 2 contro Hellas e Sassuolo). Dzeko e Salah hanno tutte le carte in regola per stupire. Il Palermo dopo una buonissima partenza ha subito due battute d’arresto (sconfitta con Milan e Sassuolo), ma può fare un campionato tranquillo. I nuovi si sono inseriti bene: Hiljemark è un giocatore di grande talento tutto da scoprire.
Entrando nella seconda parte della classifica fa scalpore notare l’11esimo e il 13esimo posto di Napoli e Juventus. Due squadre che hanno cambiato molto e che devono ancora trovare la loro identità. Sarri sta portando il suo gioco e i frutti cominciano a vedersi, anche se tre pareggi sono troppi compreso quello con il Carpi di ieri, mentre Allegri sta ridisegnando una squadra che è diventata orfana di Vidal, Tevez e Pirlo, ma che si è arricchita con il talento dei nuovi (Alex Sandro, Cuadrado, Dybala, Mandzukic, Hernanes, Lemina, Khedira, Zaza) e la permanenza di Pogba. I risultati arriveranno, ma occorre attendere ancora un po’ e forse concentrarsi di più sulla Champions League dopo la vittoria iniziale con il Manchester City ed i quattro scudetti consecutivi vinti da leader indiscussa. Peccato per il pareggio del Frosinone al 92′, serve più organizzazione ed attenzione dal centrocampo in giù.
Chiudiamo l’analisi con il bel 12esimo posto dell’Atalanta che quest’anno non vuole salvarsi nelle ultime giornate e che stasera affronterà l’Empoli (14esimo) che gioca bene nonostante le partenze di mr Sarri, Valdifiori, Rugani, Hysaj e Tavano. I giovani che sono arrivati si stanno comportando bene, Dioussè su tutti. Ancora ferme a 3 punti l’Hellas ancora a secco di vittorie, l’Udinese che dopo la vittoria all’esordio allo Stadium le ha perse tutte, il Genoa che ha perso i suoi gioiellini in attacco e che dunque ha bisogno di tempo ma il talento c’è ed infine il neopromosso Bologna che non sta facendo vedere grandi cose nonostante il mercato stellare di Corvino (solo una vittoria con il Frosinone). Le altre due neopromosse Carpi (2 punti) e Frosinone (1 punto) concludono la classifica e sono entrambe reduci da un pareggio importante (Napoli e Juve). Servono sforzi maggiori per imporsi in Serie A, ma non diamole già spacciate dopo sole cinque giornate.
Il campionato sta evolvendosi giornata dopo giornata e le emozioni non sono di certo mancate. Appuntamento al prossimo episodio dopo la decima giornata. In bocca al lupo a tutte le squadre di questo fantastico, ma difficile campionato italiano!