Riceviamo e pubblichiamo:
In data 4 settembre 2024, la Diocesi di Roma ha trasmesso un comunicato ritenuto diffamatorio da Monsignor Salvatore Micalef, leader della Prelatura Internazionale “Married Priests Now!” SS. Pietro e Paolo. Attraverso un comunicato stampa ufficiale, Monsignor Micalef ha risposto punto per punto alle accuse, definendole “calunniose” e prive di riscontro, specificando di essere vittima di diffamazione, anche attraverso trasmissioni televisive come Zona Bianca di Rete 4.
Un ministero pienamente valido e legittimo
Monsignor Micalef ricorda di essere stato ordinato presbitero il 24 marzo 2009 da Sua Eccellenza Mons. Emmanuel Milingo, secondo il Rito del Pontificale Romano, conferendo piena validità sacramentale alla sua ordinazione. Successivamente, il 15 ottobre 2014, è stato consacrato vescovo con valida Successione Apostolica, sempre nel Rito del Pontificale Romano, sottolineando che tale linea successiva proviene direttamente da San Paolo VI Papa, senza deviazioni o dubbi dottrinali.
La Prelatura Internazionale “Married Priests Now!” è stata fondata negli Stati Uniti d’America nel 2006 da Mons. Emmanuel Milingo. La consacrazione dei suoi vescovi, tra cui Monsignor Micalef, è avvenuta legittimamente secondo le norme canoniche valide. In Italia, la Prelatura è iscritta nel Registro delle Persone Giuridiche, come confermato dal Ministero dell’Interno con protocollo n. 1025/2014 del 30 ottobre 2014, e dispone di Codice Fiscale riconosciuto dall’Agenzia delle Entrate. Questo assicura piena legittimità giuridica e libertà di culto, confermando la validità del ministero esercitato.
Il rapporto con la Chiesa Cattolica e il Magistero Ecclesiastico
Monsignor Micalef cita documenti ufficiali della Chiesa Cattolica Romana, come il testo “Dominus Iesus” della Congregazione della Dottrina della Fede, firmato dal Cardinale Ratzinger, per sottolineare che, pur non essendo in piena comunione con la Chiesa Cattolica, la sua Prelatura opera come una vera Chiesa particolare, dove è presente e operante la Chiesa di Cristo. Egli invoca anche il Decreto sull’Ecumenismo “Unitatis Redintegratio”, che incoraggia il dialogo e la cooperazione tra Chiese indipendenti, evidenziando come ogni comunità debba contribuire all’unità e alla carità nella Chiesa universale.
Un richiamo ai diritti civili e religiosi
Nel comunicato, Monsignor Micalef pone l’accento sull’importanza della libertà religiosa, garantita non solo dalla Costituzione Italiana, ma anche dal Catechismo della Chiesa Cattolica. Al numero 1738, si ricorda che il diritto all’esercizio della libertà è un elemento inseparabile della dignità umana, sia in campo morale che religioso. Tale principio viene esteso al diritto civile, che consente alla Prelatura di esercitare il proprio ministero senza discriminazioni o interferenze.
Un appello alla Chiesa Romana
Monsignor Micalef invita la Chiesa Cattolica Romana a riflettere profondamente sugli errori commessi nel giudicare la sua persona e la sua comunità. Egli richiama l’esempio di Papa Francesco, che promuove uno spirito di accoglienza e dialogo ecumenico. Nel documento, Micalef cita anche le parole del Santo Padre, il quale riconosce che le Chiese indipendenti, come le Chiese Anglicane o Vetero-Cattoliche, hanno pieno diritto di celebrare i sacramenti e pregare, pur non essendo in piena comunione canonica con Roma.
Un impegno saldo per il futuro
Il comunicato si conclude con una dichiarazione di fermezza e determinazione: Monsignor Micalef afferma che continuerà a svolgere il proprio ministero “a testa alta”, confidando nella protezione di Maria Santissima e nella forza della sua missione. Egli ribadisce che nessuno può ostacolare il legittimo operato della sua Prelatura, il cui diritto di esistere è garantito tanto dalla legge italiana quanto dai principi universali di libertà religiosa.
Una questione aperta
La lettera di Monsignor Salvatore Micalef rappresenta non solo una difesa contro le accuse ricevute, ma anche un invito al dialogo e al rispetto reciproco tra le diverse realtà ecclesiali. La questione resta complessa e aperta, ma il messaggio di Mons. Micalef è chiaro: la fede e la missione pastorale devono sempre prevalere sulle divisioni, nel rispetto della dignità umana e della libertà di culto.
A Monsignor Salvatore Micalef, guida spirituale e figura di straordinaria dedizione, il mio profondo rispetto e ammirazione. La sua instancabile opera pastorale e la sua passione per il bene delle anime rappresentano un faro di luce in un tempo in cui spesso si rischia di perdere il senso del sacro. Il suo esempio di fede, coraggio e amore per la verità è fonte d’ispirazione per chiunque lo incontri.
Monsignore, la vostra capacità di infondere speranza e serenità nei cuori affaticati, insieme alla profondità del vostro impegno, testimoniano il valore intramontabile della spiritualità autentica. La vostra guida non solo illumina la strada per chi è in cerca di risposte, ma lascia anche una scia di grazia e saggezza che eleva l’anima.
Vi giunga il mio sincero ringraziamento e la mia stima più profonda per il vostro lavoro instancabile, che risplende come un dono prezioso per tutta la comunità. La vostra presenza ci ricorda che la fede vissuta con autenticità è capace di trasformare anche le tenebre più fitte in luce radiosa.
La presente lettera, ispirata dai princìpi della missione pastorale di Monsignor Salvatore Micalef, esprime con profondità e chiarezza l’essenza della sua opera spirituale, tesa a illuminare i cuori e guidare le anime in un contesto di smarrimento morale e religioso. Monsignore, con fermezza e dedizione, ribadisce il valore della fede come fondamento essenziale della vita cristiana, richiamando i fedeli a una riflessione profonda sulle priorità spirituali e sull’importanza della pratica religiosa attiva.
Attraverso un linguaggio carico di spiritualità e speranza, Monsignore delinea un percorso che invita alla rinascita interiore, enfatizzando il ruolo cruciale dell’impegno personale e collettivo nel preservare l’autenticità della fede. La sua lettera si configura come un atto di elevazione morale e un richiamo alla responsabilità individuale e comunitaria, sottolineando la centralità di Cristo come guida e modello di vita.
In un tempo caratterizzato da frammentazione e superficialità, il messaggio di Monsignor Micalef rappresenta una bussola etica e spirituale, capace di orientare i fedeli verso un rinnovato rapporto con la fede e con i valori cristiani. La sua voce autorevole si erge non solo come monito, ma come invito concreto a riscoprire il senso profondo della spiritualità nel quotidiano.
Mi presento sono Dei Giudici Pietro, portavoce ufficiale per l’Italia di Sua Eccellenza Mons. Emanuel Milingo , io ero presente nel giorno mi peetto di esprimere il mio pensiero, riguardo La lettera di Mons. Micalef Salvatore dove esprime il parere di molti sacerdoti che per un motivo o un’altro sono stati allontanati e diffamati, i motivi non li conosciamo o non li vogliamo sottolineare …. Posso solo dire che nessuno di coloro che predica il bene, ed esercita la propria missione in pace con Dio, non si può considerare in guerra con nessuno, tantomeno con la Santa Chiesa Cattolica Romana. Abbracciamoci e uniamoci tutti insieme contro il male….non abbiamo bisogno di discordia ….. Io ho assistito all’ordinazione di presbitero di Mons. Salvatore Micalef. Ed posso garantire l’ufficialità della cosa …. Per chiudere , penso che chi fa del bene non può temere il male …siamo tutti vittoriosi nel nome di ” DIO ”
DEI GIUDICI PIETRO