Il calciomercato si è concluso da meno di 24 ore, per la gioia di tutti: procuratori, direttori sportivi, calciatori e tifosi. Sì, perchè la sessione estiva è bellissima, le squadre vengono rivoluzionate, i giornalisti sparano nomi su nomi che invogliano i tifosi di ogni squadra a sognare un attacco o un centrocampo da far invidia a chiunque. E poi chiacchiere su chiacchiere, i vecchietti al bar che si inventano ufficialità dal nulla e sono così sicuri di quanto sostengono che sembra lavorino nel settore da anni, senza ovviamente tralasciare l’argomento più caldo di ogni estate al di là delle temperature: chi vincerà lo scudetto? Se ne parla e riparla per giorni senza interruzioni, ognuno dice la sua, le televisioni sportive fanno a gara per schierare ipotetiche griglie di partenza manco fossimo all’Autodromo di Monza per assistere ad una gara di Formula 1. Ma ci sta, questo è il bello del calcio, perchè tutti possono tranquillamente dire la propria, ma nessuno avrà mai la certezza del verdetto finale. Quello lo stabilisce il pallone, la psicologia e la tranquillità ambientale di ogni spogliatoio e perchè no, anche un pizzico di fortuna (calcioscommesse a parte).
Per una volta non si analizzeranno i “grandi colpi di mercato”, ma si vuole porre l’attenzione sui grandi rifiuti, sulle trattative non concluse, sui nomi inventati dai giornalisti e su tutto ciò che avrebbe potuto arricchire il calcio italiano in generale o anche solo una squadra rispetto ad un’altra. Due mesi di calciomercato non sono affatto pochi perciò in base ai dati raccolti risulta di estrema facilità comporre un 11 titolare di calciatori di spessore che hanno raggiunto altri lidi o sono rimasti comodi comodi con addosso gli stessi colori della passata stagione.
PORTIERE:
Samir Handanovic (Inter): l’estremo difensore nerazzurro è stato chiacchieratissimo ad inizio mercato vista la sua “non propensione” a firmare il rinnovo con i milanesi. Questo ha certamente attratto la Roma che ha provato in tutti i modi ad aggiudicarselo, ma con scarsi risultati. La società giallorossa si è comunque consolata con l’arrivo di Szczesny dall’Arsenal.
DIFENSORI:
Guilherme Siqueira (Atletico Madrid): cominciamo dal terzino sinistro tanto voluto ed ambito prima dalla Juventus poi successivamente dall’Inter. I suoi mal di pancia in quel di Madrid non sono passati inosservati, ma il calciatore non è mai stato convinto fino all’ultimo di tornare in Italia dopo l’esperienza poco fortunata con l’Udinese. Risultato? Il giocatore è rimasto all’Atletico nonostante avesse salutato fino all’ultimo magazziniere di quella che considerava ormai la sua ex squadra. Peccato che la Juve abbia preferito accaparrarsi Alex Sandro e l’Inter Telles.
Nikola Maksimović (Torino): nel mercato che ha visto spendere e spandere per i difensori (vedi il Milan con Romagnoli), il Napoli ci ha provato fino all’ultimo offrendo 20 milioni al Toro per cercare di tappare i buchi della sua difesa. Sfortunatamente la società di Aurelio De Laurentiis si è svegliata troppo tardi: il Torino non sarebbe stato in grado di trovare un sostituto adeguato in tempi così brevi. Forse se ne riparlerà a gennaio.
Davide Astori (Fiorentina): anche qui protagonista il Napoli (come lo sarà anche più avanti). Il giocatore di proprietà del Cagliari e finito in prestito l’anno scorso alla Roma, non avendo mostrato tutto il suo potenziale, è stato rispedito al mittente alla fine della passata stagione. Il Napoli ha approfittato della ghiotta offerta intavolando una trattativa lampo con la squadra sarda, ma all’ultimo la trattativa è saltata perchè la domanda non combaciava con l’offerta. La beffa è arrivata dai viola che hanno dato al Cagliari quanto chiesto e completato di fatto il reparto arretrato.
Bruno Peres (Torino): trattare con Urbano Cairo è sempre difficile. Sabatini ha subissato di offerte la squadra piemontese ma il ds Petrachi ha fatto finta di non sentire le richieste del club della capitale. La trattativa è stata data più volte per conclusa, ma la verità è che il calciatore non è mai stato vicino a lasciare i granata.
CENTROCAMPISTI:
Yaya Tourè (Manchester City): addirittura a maggio sembrava già un calciatore dell’Inter. L’intesa con Mancini era già stata annunciata e l’ivoriano era prontissimo a lasciare i citizens per cercare fortuna altrove. Il tecnico Pellegrini si è però messo di traverso impedendo la realizzazione dell’operazione e convincendo l’ex Barça ad essere ancora il pilastro del centrocampo del City. L’inter ha poi acquistato Kondogbia dal Monaco scippandolo al Milan.
Julian Draxler (Wolfsburg): la Juventus dopo gli addii di Vidal e Pirlo a centrocampo, ha provato a regalare ai suoi tifosi il perno del centrocampo dello Schalke. Purtroppo per i bianconeri la trattativa è stata molte volte vicino alla chiusura, ma problemi legati all’elevato costo del cartellino del giocatore, hanno bloccato il tutto. Da segnalare anche i rifiuti di Isco e, soprattutto, dell’eroe della finale mondiale contro l’Argentina: Mario Götze.
Roberto Soriano (Sampdoria): operazione chiusa a chiave nel pomeriggio di ieri secondo i giornalisti. Peccato che qualcuno abbia perso questa chiave e quando è sorta la necessità di rivedere i dettagli sui diritti d’immagine del giocatore, la porta senza chiave non si è riaperta e dunque la trattativa è clamorosamente saltata.
Sergej Milinkovic-Savic (Lazio): il Genk aveva messo in chiaro le cose, voleva cedere il giocatore per fare cassa. Ha sparato alto sul prezzo del cartellino e ha giustamente aspettato che l’asta Fiorentina-Lazio andasse a suo vantaggio. La battaglia al rialzo ha portato la soddisfazione del Genk che aveva trovato l’accordo con i viola, il giocatore era anche già arrivato nella sede per firmare, ma poi l’improvviso dietrofront: Sergej con già la penna in mano per firmare, ha optato all’ultimo secondo per i biancocelesti dunque tanti saluti e baci.
ATTACCANTI:
Juan Manuel Iturbe (Roma): i giallorossi hanno senz’altro condotto un mercato stellare, soprattutto in attacco con gli arrivi di Dzeko e Salah su tutti. Dopo tanti acquisti serviva cedere, il Genoa aveva ormai messo tutto nero su bianco ed Iturbe aveva già svuotato il suo armadietto a Trigoria tra le lacrime. Forse sono state proprio quelle lacrime ad impietosire Sabatini che ha bloccato tutto sul più bello. Il giocatore rimane a Roma, ma a questo punto la domanda sorge spontanea: giocherà? Probabilmente sì viste le partenze di Ibarbo e Ljajic (volato all’Inter dopo che l’affare Eder con la Samp si era ormai arenato).
Jackson Martinez (Atletico Madrid): il Porto è probabilmente la squadra migliore che esista in Europa in termini di plusvalenze. Spara cifre assurde che ipnotizzano chissà come i grandi club riuscendo sempre a “fregare” i suoi acquirenti. Martinez era ormai del Milan, grazie anche a Mr. Bee ed alle sue “amicizie” con il fondo Doyen. Solo che il mercato estivo rossonero è stato finanziato dal caro Berlusconi e dei soldi provenienti dall’Asia nemmeno l’ombra. L’attaccante è poi passato all’Atletico che aveva bisogno di una punta dopo la cessione di Mandzukic lasciando il Milan ad accontentarsi del ritorno di Balotelli vedendo sfumare sullo sfondo sia la trattativa per Witsel sia quella per Zlatan Ibrahimovic.
Non dimentichiamoci nemmeno di Imbula e Lavezzi che sarebbero dovuti andare all’Inter, Lamela improvvisamente diventato nome caldo negli ultimi roventi giorni di mercato, nè tantomeno di Perotti, tanto sedotto ma poi abbandonato, e di Mkhitaryan rimasto a Dortmund. Il mercato è stato sicuramente movimentato e bellissimo, ma adesso spazio al calcio giocato, a chi è davvero arrivato, senza rimpianti, altrimenti cosa dovrebbe dire il povero Zuniga il cui trasferimento rientrava nella trattativa Soriano-Napoli?