Ogni persona ha la sua squadra del cuore, il suo pupillo, la sua leggenda ed ognuno segue le partite a modo suo.
Abbiamo raccolto i 15 tipi di tifoso che potete trovare in giro… Speriamo che possiate ritrovarvi in uno di essi.
- I “posti sul divano”: non c’è partita che tenga, non c’è amico che possa farti cambiare idea, TU DEVI vedere la partita sul divano e precisamente su quel posto. Credi che ci sia qualcosa di mistico nel voler guardare la partita lì: la maggior parte delle persone è affezionata al suo posto perché una volta la sua squadra è riuscita a vincere una partita in rimonta con gol al 90’… L’effetto del posto non è sempre efficace, anzi, ma non ditelo a chi si siede ogni domenica, perché per lui è l’unico modo che ha la sua squadra per vincere.
- Il porta sfiga: quando c’è lui la tua squadra non sa più cosa sia il pallone e farebbe fatica anche in terza categoria. Quando guardi la partita con lui, quando pensi che anche lui la stia guardando oppure quando vedi una sua foto allo stadio sai già che sarà una dura, durissima battaglia che durerà 90 minuti. Ma c’è un risvolto divertente in tutto questo: LUI non sa di essere un menagramo.
- Lo scaramantico: abbiamo già parlato di chi ha un suo posto sul divano… Ebbene quel tipo di tifoso fa parte della grande famiglia degli scaramantici: tifosi che DEVONO vedere la partita solo in determinate condizioni e indossando o tenendo una specifica “reliquia”: può essere qualsiasi oggetto e/o santino, una maglia che neanche quel giocatore ha più o, semplicemente, un’azione o una frase.
- Il frignone: è il classico tifoso che, anche prima della partita, inizia a piangersi addosso perché pensa che la sua squadra perderà. Molti di loro, invece, lo fanno perché non vedono l’ora di essere smentiti dal campo e nel caso la loro squadra perdesse avranno comunque la scusa del “visto? Lo dicevo io”. Se dovessero essere smentiti dal risultato non esiteranno ad esultare in modo molto energico.
- L’allenatore: ognuno di noi ha la proprio “formazione tipo” e si limita, magari all’inizio della partita, a dire la sua sugli 11 in campo. Esiste un tipo di tifoso, però, che per tutta la partita urla contro la tv, o contro il campo, e dà consigli a tutti, gli dice di spostarsi, di cambiare gioco e, quasi sempre, non è d’accordo con le scelte dell’allenatore. È anche quello che a fine stagione fa il pagellone e prepara il mercato ancora prima della dirigenza.
- Quello che ce l’ha con l’arbitro: guardare le partite equivale a fare un tour per gli studi in tv quando si parla di moviola: ha il regolamento stampato in testa e lo tira fuori ad ogni episodi (per la sua squadra, ovvio) e critica ogni sua decisione. I più fantasiosi tendono a ricreare dal vivo la situazione, servendosi anche di voi come cavie.
- L’abbonato: ha visto TUTTE le partite allo stadio ed tutt’ora continua ad andarci, nonostante le crisi della squadra, delle rovinose sconfitte. Lo fa perché l’arie e l’atmosfera dello stadio sono qualcosa di unico e non se ne vuole separare. Non mancano le domeniche in cui porta anche parenti ed amici.
- Quello in divisa: ovunque si guardi la partita, in qualsiasi condizione e anche rischiando gli insulti in caso di sconfitta “quello in divisa” arriva munito di maglia, pantaloncini, sciarpa, cuscino ed ogni possibile gadget della sua squadra (anche le mutande). È il tifoso più audace perché comunque vada a finire lui rimarrà fedele, sempre.
- Il tatuato: a proposito di fedeltà… C’è chi vuole rendere indelebile tutto ciò e vuole che la sua fede rimanga impressa su di lui. Molti tifosi, infatti, si tatuano una data, una coppa, un minuto, un idolo o lo scudetto per far vedere a tutti la sua passione. Di questa categoria esistono vari livelli: dal semplice all’estremo.
- L’esaltato: anche la partita pre-campionato conta, il trofeo tim, gli allenamenti… L’esaltato esulta e si esalta per ogni partita. Se pensate che già a settembre sia insopportabile dovete sapere che è solo l’inizio… A maggio sarà incontenibile ed un po’ insopportabile.
- Il fuori luogo: avete presente quello che è meglio che faccia equitazione?? Ecco il “fuori luogo”: non riesce a capire come mai noi moriamo dietro a tutto questo, è rimasto all’Italia che alza la coppa nel 2006 e sta ancora cercando di capire come non andare in fuorigioco.
- Il gruppo: molte persone non hanno voglia di vedere le partite da soli ma hanno bisogno di gente, anche rivale, con cui fare casino, insultarsi e vivere assieme le partite. Di solito i gruppi decidono di spostarsi di casa in casa, tra birre e rutti, oppure andare a fare macello allo stadio. Ovunque ci sia il gruppo c’è divertimento perché anche le sconfitte con gli amici si dimenticano.
- Il solitario: questo tifoso decide di sua spontanea volontà di farsi del male da solo: perché anche se la tua squadra le vincerà tutte i momenti di sofferenza ci saranno e lui li vivrà da solo. È un temerario e si assumerà le colpe per ogni sconfitta. Cercherà di rifiutare ogni invito anche se andrà allo stadio… Ovviamente da solo!
- L’anziano: La vecchia gloria non lascerà mai la sua squadra e non smetterà di tifarla perché la sua esperienza sa che arriveranno i bei momenti. Porterà sempre nel cuore le leggende del club, che ha visto giocare e che, magari, proprio raccontandole a noi ci ha fatto innamorare del calcio e della sua stessa squadra.
- Lo statista: lui non vede il risultato, non vede calciatori, non vede gol, no, lui vede numeri. Prima, dopo e durante la partita segna tutte le statistiche ed è sempre preparato durante le discussioni. Non va mai in vacanza… C’è il mercato!